Fucile Arsenali Militari Tula mod. SVT40 cal. 7.62x54R matr. HK2616

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    Anno 1943. Condizioni veramente eccellenti per questo ormai raro semiautomatico prodotto negli arsenali di Tula su progetto e sviluppo dell’ingegnere F.V. Tokarev. Arma monomatricola e con la classica brunitura “nera” completa. Canna a specchio e con rigature ben definite, legni perfetti. E’ stato il secondo semiautomatico sovietico (dopo il presto dimenticato AVS 36 di Simonov), ed il primo realmente funzionante. E’ stato usato (pur con delle limitazioni strutturali) anche come arma sniper, e trasformato persino in full auto (con la denominazione AVT40), malgrado camerasse una munizione decisamente inadatta in questo ruolo (la solita vecchia 7,62×54 russa, quella dei Mosin Nagant). La produzione di massa cominciò nel luglio del 1940, e nello stesso periodo si procedeva anche all’accorciamento del lunghissimo Mosin Nagant 91/30. L’intenzione dei sovietici era quella di armare tutti i reparti di fanteria con il semiautomatico SVT 40, ed ecco perché è così raro trovare dei Mosin Nagant 91/30 prodotti tra il 1940 ed il 1942. Ma la produzione dell’SVT 40 andava a rilento, nel primo mese ne uscirono dalla catena di montaggio solo 3.416, ed in tutto il 1940 la produzione fu di soli 66.000 SVT 40. La produzione si svolse in tre distinti arsenali, quello di Tula (dove andò avanti fino al 3 gennaio 1945), quello di Ishevsk (dove la produzione fu interrotta nel 1942, quando arrivò l’ordine di abbandonare la produzione dell’SVT 40 per riprendere quella del Mosin Nagant) e da quello di Kovrov (dove però la produzione andò avanti per meno di un anno). E’ il fucile che ha armato per una intera guerra mondiale uno dei più grandi eserciti del mondo e anche il suo nemico dato che non era disdegnato dai Tedeschi.  E’ stato usato in tutti i ruoli ma, soprattutto, è stata l’arma di transizione che ha portato alla realizzazione dell’SKS 45 nel “nuovo” calibro 7,62×39, che a sua volta e’ stata la precorritrice dell’AK 47.